Ieri sera, in compagnia di #gianniromè, sono andato ad ascoltare, al TILT – tattoo bar events –, la performance artistica di Paolo Tofani Krsna Prema chitarrista degli “Area International Popular Group“, gruppo che ha saputo, negli #anni70, innovare e rivoluzionare il panorama musicale italiano spaziando dal #RockProgressivo più aperto alle influenze del #FreeJazz alla #MusicaElettronica, dalla #MusicaEtnica alla #sperimentazione con costanti riferimenti all’impegno politico e sociale di #sinistra.
Non vi nascondo che l’esibizione non è stata proprio quello che mi aspettavo. Praticamente assente l’utilizzo della chitarra, almeno nella sua forma classica. Uno spettacolo di luci psichedeliche, suoni elettronici e letture di racconti che non sempre era facile seguire.
Di Demetrio Stratos voce, tastiera e anima del gruppo praticamente più che suonare dei pezzi che hanno reso famosi gli Area vi sono stati, da parte di Paolo Tofani, degli aneddoti per raccontare alcuni tratti del carattere dell’artista.
Alla fine del concerto ho avuto la possibilità di conoscere di persona il Maestro #Tofani e di parlare per qualche minuto con lui.
L’#emozione è stata tanta, molto più di quella che mi aspettavo, e le parole mi sono venute meno, cosa che accade veramente di rado, lo sa bene chi mi conosce.
Un’emozione scaturita dal fatto che in quel momento ho pensato a quello che quegli anni e quella musica hanno rappresentato per mio padre #Federico.
Tra le poche cose dette a #PaoloTofani infatti proprio il racconto di quando mio padre, neanche ventenne, andò ad ascoltarli al #ParcoLambro di #Milano nel 1975.
Fu una delle loro migliori performance in assoluto dalla quale è scaturita, non a caso, il loro primo album live dal titolo “Are(a)zione”, definito dagli stessi: “Probabilmente il miglior concerto reperibile su disco degli Area, non solo da un punto di vista musicale ma anche di qualità della registrazione audio.”
A quel punto #Tofani dopo aver chiesto il nome di mio padre ha esclamato: “A Federico il più grande eroe.” Frase che poi ha riportato come dedica su uno dei due LP che avevo portato con me per farli autografare.
Una frase tanto importante scandita e scritta da un estraneo. La dimostrazione che per sentirsi vicino a qualcuno non sempre è necessaria la conoscenza diretta ma basta avere dei ricordi, degli ideali, dei percorsi umani, politici e musicali che magari, come in questo caso, possono essere più forti di una frequentazione che dura anni.
A mio padre che in quegli anni ha lottato da #operaio in #fabbrica prima a #Milano (dove ha conosciuto l’#amore della sua #vita #Rita) e poi in #Irpinia, che ha combattuto mille battaglie da militante e dirigente sindacale e del #PCI (quando sindacati e partiti erano una cosa seria) senza lasciare mai indietro nessun collega, cittadino e compagno, che mi ha trasmesso l’amore per la #musica come per tante altre cose e che soprattutto mi ha insegnato, insieme a mio nonno #Antonio, ad essere un uomo libero che pensa con la propria testa #grazie di cuore.
#GioaeRivoluzione per me è questo: #sognare e #lottare per un mondo migliore, senza mai rinnegare gli #ideali di gioventù, nonostante le tante delusioni ed amarezze! #insiemepossiamo
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Avellino, 12/05/2017