Nella serata di ieri è venuto mancare il compagno Alfredo Reichlin.
Da Partigiano combatté il cancro nazi-fascista, nella Capitale, partecipando alla Resistenza con le Brigate Garibaldi facendo parte dei GAP (Gruppi di Azione Patriottica).
Fu nominato direttore de l’Unità la prima volta nel 1958 e successivamente dal 1977 al 1981. Di formazione Togliattiana, si avvicinò alle posizioni di Pietro Ingrao e successivamente di Enrico Berlinguer.
Sin dalla sua prima iscrizione al PCI, dopo la liberazione, fu uno dei principali dirigenti del partito; un intellettuale ed economista di primissimo ordine sempre in sintonia con i lavoratori e la gente comune, un uomo di sinistra che ha dimostrato di essere tale ogni singolo giorno della sua vita.
Ho avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo di persona nel dicembre del 2009 in occasione della Winter School scuola di formazione politica, dal titolo “1978-2008 Indietro tutta. Controstoria della Seconda Repubblica”, organizzata dai Giovani Democratici.
La sua morte mi addolora profondamente.
Oggi l’Italia perde un padre, un figlio, un uomo che insieme a tanti altri eroi, attraverso la Liberazione e la sua testimonianza durata un’intera esistenza, ha restituito dignità e onore ad una terra troppo spesso martoriata e svenduta al migliore offerente.
Il suo modo di intendere e praticare la militanza politica ed i suoi insegnamenti continueranno a vivere attraverso la nostra azione quotidiana.
Avellino, 22/03/2017 Marcello Rocco
Grazie a #RadioRadicale di seguito la registrazione dell’iniziativa nella quale fu scattata questa foto e nella quale ebbi modo d’intervenire (dal minuto 1:13:00):