Questa mattina l’Amministrazione comunale di Serino, come ogni anno, ha fatto dono ai bimbi e ai ragazzini che frequentano i plessi scolastici del nostro territorio un uovo di cioccolato per augurare a loro e alle rispettive famiglie una felice e serena Pasqua.
Il mio pensiero è andato contestualmente ai bambini siriani: quelli barbaramente assassinati con un attacco chimico lo scorso 4 Aprile e a coloro che vivono, insieme ai loro affetti, una situazione di estrema sofferenza.
Sono consapevole del fatto che anche se la situazione siriana oggi è quella maggiormente nota, per gli eccidi di questi ultimi giorni e per la delicata situazione internazionale che si è andata a creare, nel mondo sono tanti gli scenari di guerra che spesso e volentieri vengono ignorati dai mass media e quindi dall’opinione pubblica. Basti pensare a quello che quotidianamente succede in tante realtà africane e ai crimini che vengono compiuti contro civili inermi e bambini di ogni età.
Quindi, ritornando a Serino, Comune del quale sono amministratore, spero che quell’uovo di Pasqua faccia riflettere almeno qualche famiglia che l’ha ricevuto. Magari rivolgendo un pensiero ai tanti che, nelle stesse ore nelle quali noi pensiamo al pranzo pasquale e a dove trascorrere la pasquetta, stanno scappando da scenari di guerra e di povertà assoluta.
Spero che un pensiero vada alle parole di pace, giustizia sociale e fratellanza pronunciate da Papa Francesco e che frasi come “aiutiamoli a casa loro” (loro che una casa non ce l’hanno più), “non sono razzista ma…”, “prima gli italiani” vengano percepite da chi le ascolta, e magari anche da chi le pronuncia, come pietre scagliate contro chi dovremmo avere l’umanità, il coraggio e l’umiltà di aiutare magari pensando che i nostri genitori ed i nostri nonni (nel caso di chi vi parla mio fratello) sono stati emigranti.
Cécile Kyenge Kashetu proprio ieri ha scritto sul suo profilo fb:
“Il Governo ha deciso di ricorrere alla Corte Costituzionale per far annullare la legge sugli asili nido approvata oltre un mese fa dalla Regione Veneto. Con l’intento di sostenere il proprio manifesto ideologico anti-immigrati la giunta veneta leghista aveva infatti fatto approvare una legge che penalizza i punteggi per l’accesso agli asili nido di chi non vive e lavora in Veneto da almeno 15 anni. Le conseguenze sono però devastanti ed ingiuste. Il paradosso vuole che si escludano così i figli di un’insegnante o i figli di un poliziotto, appena trasferiti, i figli di un ingegnere, di un medico o di un impiegato. Si è passati dal #PrimagliItaliani al #PrimaiVeneti, per arrivare un domani chissà dove. I valori che questa giunta regionale calpesta non sono solo i miei, ma quelli di tutta la società, tanto da approvare una legge che discrimina tutti, indistintamente. Lo dico e lo ripeterò sempre: #PrimalePersone.”
Questa deriva xenofoba-razzista, come il “caso veneto” dimostra, si ritorce verso tutti, italiani compresi, è un rischio che anche la nostra comunità, l’Irpinia e la Campania corrono.
Sta a noi cittadini, oltre a chi rappresenta le Istituzioni, impedire tutto ciò e dimostrare magari che la Pasqua, al pari del Natale, non rappresentano soltanto feste commerciali o occasioni per ritrovarsi a tavola ma qualcosa di più.
“Dobbiamo essere costruttori di pace e le nostre comunità devono essere scuole di rispetto e di dialogo con quelle di altri gruppi etnico-religiosi, luoghi in cui si impara a superare le tensioni, a promuovere rapporti equi e pacifici tra i popoli e i gruppi sociali e a costruire un futuro migliore per le generazioni future.” (Papa Francesco)